Due anni dopo il delitto, “cold case” risolto dai Carabinieri di Reggio Calabria
“Cold case” risolto dai Carabinieri di Reggio Calabria.
Grazie alle informazioni fornite dai Carabinieri attraverso il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia è stato tratto in arresto
dalla Politia Română ad Adamclisi, in Romania, Barnat Cornel, 29enne rumeno.
Barnat era ricercato in Italia per l’omicidio di un connazionale, Draghici Ion, assassinato il 4 novembre 2018 presso la propria abitazione in Melicucco (RC). Decisive le indagini dei Carabinieri di Gioia Tauro e della Stazione di Melicucco che hanno portato all’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere lo scorso 13.10.2020, da parte del Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Palmi nei confronti dell’omicida.
Il provvedimento si è poi tradotto in un mandato d’arresto europeo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palmi, a seguito del mancato rintraccio dell’indiziato di omicidio sul territorio nazionale.
Il catturando, a seguito degli approfondimenti investigativi, veniva rintracciato nella cittadina rumena di Adamclisi, nei pressi di Costanta, ove l’uomo viveva e lavorava, rintraccio operato al termine di una complessa attività di indagine nella quale sono stati fondamentali i canali della cooperazione internazionale tra le forze di polizia europee.
L’uomo, a seguito del brutale omicidio, si era reso irreperibile, tornando a mezzo autobus dopo pochi giorni in madrepatria. Il cadavere del Draghici Ion, 57enne all’epoca dei fatti, veniva rinvenuto presso la propria abitazione di Melicucco, dopo 2 giorni dall’uccisione.
Grazie alla ricostruzione degli inquirenti delle varie fasi precedenti e successive all’efferato delitto, scaturito da una lite per futili motivi tra i due connazionali e degenerata anche a seguito dell’abuso di sostanze alcoliche, l’Autorità giudiziaria di Palmi emetteva l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del Barnat.
L’attività d’indagine, diretta dal pubblico ministero dottor Scarpino e coordinata dal procuratore aggiunto dott. Casciaro, permetteva di appurare che l’indagato, dopo aver lasciato il territorio nazionale a seguito dell’omicidio, continuava a mantenere contatti con i propri familiari nella Piana di Gioia Tauro; pertanto, sulla base delle evidenze raccolte nel corso dell’attività di ricerca e della localizzazione in Romania, l’Autorità Giudiziaria riteneva opportuno emettere un Mandato di Arresto Europeo in ottemperanza al quale il collaterale rumeno, avvalendosi prioritariamente degli elementi forniti dai militari dell’Arma, è riuscito a catturarlo nella nuova abitazione del paese di origine.
Il Barnat è stato messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria rumena ed è in attesa di formale estradizione in Italia: le buone pratiche avviate già da tempo nell’ambito della cooperazione internazionale, hanno permesso una pronta risposta delle autorità rumene che hanno immediatamente localizzato l’omicida dopo pochissimi giorni dalla loro attivazione tramite i canali ufficiali.