Covid19, lo squallore da sciacalli corre sulle app di messaggistica istantanea
Tra un “Buongiorno!” condito da un nugolo di fiori intricatissimo che manco i frattali e un “Consiglio per la notte: mettere il cuscino in freezer!”, la scempiaggine corre sul filo delle applicazioni di messaggistica istantanea.
«Buonasera, ci sono 8 nuovi positivi su REGGIO CALABRIA, POSITIVI AL TAMPONE faringeo (analizzati tra Laboratorio Asp e microbiologia)», recita in modo sguaiato il messaggio, diffuso ieri in maniera virale e indiscriminata.
Poi i classici due punti, e giù con otto-nomi-otto: una ferocissima gogna, pubblica ma riservata. Sputtanamento “con discrezione”, epperò “riservato” a migliaia di persone. Unica “colpa”: essersi fatti contagiare dal Covid19.
All’interno, con rispetto zero per i minimi standard di privacy, riferimento esplicito a nomi, cognomi, luoghi e date di nascita, ma di più di più di più: incredibilmente via anche con l’indirizzo di residenza (!), via persino con le relazioni parentali, perché si sa, per chi spia dal lucchetto della serratura le vite altrui è fondamentale sapere che Tizia positiva al Coronavirus è «sposata convivente» con Caio…
Il contagio – esplica l’ignoto estensore del messaggio fatto recapitare a centinaia di gruppi WhatsApp e di varie altre app di messaggistica istantanea e finito dunque sotto gli occhi di migliaia di persone – s’è verificato perché «i predetti hanno partecipato a una festa di compleanno organizzata il 03 ago u.s.» da Xx, titolare dell’esercizio commerciale Yy sito in via Ww… «ove s’è svolta la festa».
“E come mai, come mai?”, già si sente i voyeur di turno mormorare malignamente la domanda di rito. Ma neanche il tempo di formularla che il messaggio già risponde: «I predetti sono stati avvisati da tale Zz», che «era presente alla festa e che ha riscontrato la propria positività» una volta tornata in altra città.
E, precisazione quanto mai d’obbligo, il solo Xy «non ha partecipato alla festa, ma è cugino di» Wz «e sono stati in barca insieme il giorno…».
Immancabile, davvero piena di tatto la chiosa finale: «Tutti soggetti quarantenati da locale Asp. Positivi odierni che hanno avvisato tuttii familiari e contatti».
Ora… chiarite le circostanze e le dinamiche di questa squallidissima “catena di Sant’Antonio”, sarà il caso di spendere due parole in croce per le jene che si permettono di diramare messaggi del genere.
Intanto, non si può pensare che esistano le leggi sulla privacy (la “196” del 2003, il Gdpr in vigore dal 2018…) e che squallidi quanto ignoti estensori di messaggi di questo tipo se ne sbattano altamente, così come sembrano “trascurare” l’esistenza persino di un Garante per la tutela dei dati personali.
La seconda questione, quella più seria…, concerne invece le conseguenze di tutto questo.
Le persone infette dal Covid19 cui si fa riferimento in questo messaggio così altamente veicolato avranno coniugi, no? Avranno dei figli? Se professionisti o commercianti, avranno dei clienti? Se imprenditori, avranno dipendenti o fornitori? Se dipendenti pubblici, avranno un’utenza con cui interloquire?
…Eccetera, eccetera.
Pensate a quanti danni state schifosamente perpetrando.
Ma in più: se hanno figli? Cosa accadrà?
Ora che è stata attivata questa gogna indecente, i genitori dei loro compagni di classe non manderanno a scuola i loro figli per evitare che possano esserci contatti con chi ha qualche contagiato in famiglia?
Pensateci, sciacalli.