A San Luca, niente ritorno alla democrazia
Tanti erano stati infatti i suffragi dei sanluchesi
andati il 31 maggio del 2015 a Giuseppe Trimboli, candidato sindaco per Liberi di ricominciare (il movimento capitanato dall’ex esponente del Pri Paolo Ferrara). Ma visto che due anni fa, per l’atteso “ritorno alla democrazia rappresentativa”, era stata presentata esclusivamente questa lista, come sempre in casi di questo genere occorreva portare alle urne almeno il 50% + 1 dei 3.395 componenti del corpo elettorale di San Luca, la cittadina della Locride di 4.044 anime che diede i natali all’immenso scrittore Corrado Alvaro: niente da fare.Invece proprio ad Alvaro, del quale l’anno scorso ricorrevano i 60 anni dalla morte, è stato intitolato il Palazzo già dell’Amministrazione provinciale e oggi sede della Città metropolitana di Reggio Calabria; ma la “sua” San Luca non è riuscita a tornare a esprimere un primo cittadino.
Già lo scorso anno c’era stato un altro “tonfo”: non s’erano trovati candidati per le Comunali sanluchesi, come pure per Platì (malgrado il generoso tentativo della giovane Anna Leonardi, non particolarmente ben visto però neppure all’interno del suo partito, il Pd) e per un altro tormentatissimo e cruciale centro del Reggino come Rosarno, “feudo” del potente clan Pesce.
…E quindi, entro i prossimi tre mesi – ai sensi del bando di gara che ha visto scadere giusto l’11 maggio i termini per la presentazione delle offerte – il centro locrideo avrà un atteso campo di calcetto, ubicato proprio sotto corso Corrado Alvaro – angolo via Giovanni XXIII – e finanziato con 100mila euro dei fondi del Pon Fesr 2007/2013 – Sicurezza per lo sviluppo nel contesto del Progetto Locride. Ma l’11 giugno prossimo, niente sindaco.
Un risultato che, al di là dell’attaccamento dei cittadini all’amato commissario prefettizio Salvatore Gullì, rischia di determinare un messaggio devastante circa l’evanescenza delle Istituzioni e della democrazia rappresentativa in quella che è da sempre iconizzata come la capitale della ‘ndrangheta, il luogo in cui da sempre si tengono i summit dei capi della ‘ndrangheta, e proprio in uno dei Santuari mariani (quello di Polsi) più frequentati dell’intero Mezzogiorno.
E certo non un brillante esito per chi tiene le “redini” del potere nel Reggino (il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà) e alla Regione (il collega dèm Mario Oliverio, che pure a San Luca nel novembre 2014 aveva incassato il 69,3% dei suffragi).