“…And once, i could never be down”: la ‘stella nera’ di David Bowie continua a brillare
The return of the thin White Duke
throwin’ darts
in lovers’ eyes…
David Bowie è stato probabilmente l’artista che più di ogni altro della sua generazione ha influenzato pubblico e critici, musicisti e ogni piccolo anfratto del mondo dell’Arte, molti versanti dei quali – dalla fotografia al cinema – assiduamente frequentati e percorsi da lui stesso, che non disdegnava di prendere il sax per le sue composizioni.
Ma non molti sanno che lui no, non era un absolute beginner (per parafrasare una delle rare operazioni che avvicinarono il White Duke al dorato mondo del pop, che non amava particolarmente). Suonava anche basso e armonica, violoncello e pianoforte… Da Starman a Drive-In Saturday, dall’ipnotica China Girl al rock ruggente di Cracked Actor passando per Let’s Dance o la meravigliosa Changes, Bowie ci accompagnerà sempre; in fondo, è questo il testamento suo.
Certo, ci sarebbe da chiedersi come abbia affrontato la lunga marcia verso l’addio. Un anno e mezzo di calvario… e nessuno sapeva.
Adesso lascia il mondo terreno a due giorni dai suoi 69 anni e dal simultaneo lancio di quello che risulterà il suo epitaffio musicale, Blackstar, disco il cui nome in realtà si ricava dal mero logo (una delle tante, troppe peculiarità, talora anche stravaganze, di questo poliedrico artista).
Personalmente, questo blogger ha amato alla follia il talento e la discontinuità di questo grande interprete, compositore e musicista, i duetti fantastisci come con John Lennon (Fame) o i Queen (Under Pressure) e la sua voglia di stupire, l’androginia e i suoi riff “scolpiti”.
Chiudiamo questo breve tributo come l’abbiamo aperto, sul blog Il Caffè di Meliadò da pochissimo nella sua nuova veste grafica e contenutistica, con qualche verso di un brano che per molti versi riteniamo rappresentativo di Bowie ed emblematico di tanti aspetti della sua sensibilità e della sua creatività, la mitica Station to station.
…Once, there were mountains on mountains
Once there were sunbirds to soar with
….and once I could never be down…