Centro democratico/1 – La stagione dei congressi parte da Reggio
Solo pochi minuti fa ha preso il via da Reggio (come da foto) la stagione congressuale del Centro democratico di Bruno Tabacci in Calabria. Una fase sofferta al punto da essere partita con le dimissioni dell’ex coordinatore regionale Pietro Fuda – ex senatore oggi in corsa, da strafavorito, per la sindacatura nella “sua” Siderno – dopo il solenne “bagno” preso alle Regionali del novembre scorso in tutte le province, tranne appunto che nel Reggino (grazie soprattutto alla consueta spinta del coordinatore provinciale uscente, l’ex assessore regionale ai Trasporti Pasquale Tripodi). E che adesso è a un punto di svolta col congresso provinciale di Reggio Calabria, a tesseramento chiuso con oltre mille (!) iscritti tabacciani in più, obiettivo: andare a celebrare i congressi rapidamente pure nelle altre quattro province calabresi e uscire dalla fase del commissariamento restituendo Bicchielli alle sue responsabilità da coordinatore nazionale di Cd.
…Poteva mancare una bella botta di sana polemica politica? Naturalmente no…
Ecco che dopo il saluto dello stesso Pino Bicchielli e l’introduzione appunto di Tripodi, in una sala “Federica Monteleone” gremita di aficionados ma soprattutto di “convocati” (…) e di “osservatori” (…), è arrivato l’articolato intervento di Pino Bova. E sì che di ex centristi – ex udc, ccd, cdu, dc, udeur, udr, ncd, de e soccorreteci se qualche sigla l’abbiamo omessa… – davvero traboccava la sala, dal coordinatore provinciale del Cdu di Mario Tassone, ossia l’ex sindaco di Gioiosa Jonica Mario Mazza, al deus ex machina dei Popolari liberali di Carlo Giovanardi in Calabria, l’ex consigliere regionale-questore Gianni Nucera, alle ultime Regionali prudentemente rimasto fermo un giro, dall’ex assessore comunale (ai tempi di Falcomatà senior) Maria Pia Porcino, che pure è stata candidata sei mesi fa per Palazzo San Giorgio, a un altro ex assessore ma di Peppe Scopelliti, alias Paolo Anghelone, che al di là del proprio impegno personale sarebbe stato comunque della partita almeno per il “battesimo del fuoco” congressuale del figlio, il vicesindaco Saverio Anghelone…
Sei le priorità per Reggio e provincia individuate da Bova: la lotta per la legalità; l’agenda della coesione sociale; il contrasto alla povertà; le politiche del lavoro; il coordinamento degli interventi infrastrutturali; le politiche della Sanità.
Nodi su cui, fa sapere Cd, «a congresso concluso apriremo un confronto con tutti i partiti delle maggioranza».
Ma le stilettate, dicevamo… A fronte di un concreto totale endorsement rispetto alla giunta Falcomatà (avere il vicesindaco in una delle dieci Città metropolitane delle Regioni a Statuto ordinario conta, eh…), bordate “alzo zero” per giunta Oliverio e gotha del Partito democratico…
Al deputato e segretario calabrese dèm Ernesto Magorno gli uomini di Tabacci contestano, ad esempio, di non aver «avvertito l’esigenza di un incontro dirimente sullo stato d’utilizzazione dei fondi europei o sulla sanità». Ma d’altronde, Sinistra o Destra che fossero, anche sui temi fondanti della Città metropolitana «carenza d’iniziative. Mai un convegno istittuzionale degno di questo nome, mai un report di studio o un’idea geniale»; almeno fin qui, s’intende.
Epperò, senza esagerare nei toni, la questione di fondo è che anche in questi cinque mesi di soffertissimo start la Regione come istituzione e la maggioranza di centrosinistra non sono parse inclusive, non son sembrate ai tabacciani optare per la partecipazione più ampia in termini di uomini e idee: «Non consideriamo un buon viatico – è risuonato l’affondo di Pino Bova – la mancanza di un qualsiasi confreonto demopcratico tra le diverse forze politiche che compogono la coalizione».