Pivetti, la politica nel Dna. E anche la Calabria…
Irene Pivetti (qui a sinistra, nella foto) ce l’ha fatta.
L’ex presidente della Camera dei deputati, già sostenitrice della Questione Settentrionale (ma non della secessione) con la Lega Nord, da tempo viene ricordata più quale “opinionista tv” o per i suoi corpetti arditi, anziché tra le risorse umane spendibili in politica.
Ma una manciata di giorni fa, a Pizzone (provincia d’Isernia, terra molisana, come da mappa qui sulla destra: anche se Pizzone è pure un cognome assai diffuso in Calabria…), si sono ricordati di lei eccome. In particolare, se n’è ricordata un’altra donna: il sindaco, Letizia Di Iorio. E così la seconda presidente della Camera donna dopo Nilde Iotti dal 18 ottobre scorso è assessore a Sviluppo turistico, economico e produttivo e Internazionalizzazione al Comune di Pizzone. Sì, anche all’Internazionalizzazione: e ci mancherebbe!, visto che – benché non lo sappiano in molti… – Irene Pivetti è presidente di Only Italia, rete d’imprese che si prefigge d’amplificare l’export agroalimentare italiano (dalla pasta ai gelati) verso la Cina. E “incidentalmente”, nell’aprile scorso una delle sue “missioni” più importanti era stata d’evangelizzare giusto Confindustria Molise (titoli dopo la sua puntatina a Campobasso: Molise in Cina, Pivetti ambasciatrice e cose così), anche se sfortunatamente quella molisana è l’ultima regione d’Italia per export (dati 2011) con un drammatico -21,2% delle (già poche) esportazioni verso i Paesi non comunitari come, appunto, la Cina e un valore globale dell’export dell’intera regione pari a 376 milioni di euro: praticamente la stessa cifra dei proventi dei soli gioielli esportati, nell’arco di un anno, da Vicenza e provincia.
Cosa c’entri la neocinquantenne (mezzo secolo compiuto il 4 aprile scorso) Pivetti col Molise, solo l’ex “sciura Brambilla” può saperlo: sarà stata chiamata anche per contrastare lo spopolamento!, visto che la minuta Pizzone conta solo 333 abitanti (posto n. 7600 sugli 8.094 Comuni italiani per dimensione demografica). In ogni caso, in termini di ritorno d’immagine un’ottima iniziativa, visto che del piccolo centro molisano negli ultimi tempi s’è parlato solo per le Volturnìadi e per le presunte tangenti intascate dall’ex primo cittadino Michele Cozzone.
…Di sicuro, invece, la Pivetti c’entra molto con la Calabria.
Non per caso, la Pivetti ormai “borchiata” era tra le starlette richiamate dall’allora sindaco di Reggio Calabria Peppe Scopelliti (oggi presidente della Regione Calabria) per un simil-talk show nell’àmbito di una dimenticabilissima Notte Bianca targata Lele Mora, uno dei simpatici eventi che contribuirono a lasciare la città dello Stretto con un buco di 118 milioni di euro (guardando al solo deficit fin qui certificato nei bilanci del Comune). Insieme a lei, c’erano maitre-à-penser come l’ex “tronista” defilippiano Costantino Vitagliano (vedi foto) e altri che sarà decisamente meglio scordare.
Ma il legame stava per rafforzarsi inusitatamente col successore di Scopelliti: il sindaco reggino facente funzioni Peppe Raffa (oggi presidente della Provincia) la chiamò infatti tra i suoi assessori esterni, con la “benedizione” di Mario Valducci, probabile delega: Immagine della città. Con l’idea, insomma, di fare di lei – personaggio noto – una sorta di testimonial per far parlare di Reggio Calabria anche in giro per il Paese. E tutto ciò, mentre l’ex “numero 1” di Montecitorio era già assessore comunale, molto distante però: a Berceto, nel Parmense.
Peccato che in riva allo Stretto accadde un putiferio mai finito, in particolare ad opera degli assessori “interni” che sarebbero stati sacrificati con un rimpasto ampio e di quegli stessi consiglieri di fede scopellitiana che, quando Irene Pivetti era stata chiamata a fare la “prezzemolina” sul Lungomare e a regalare ai reggini e ai calabresi l’ennesimo miraggio turistico, non avevano avuto niente da ridire. E così la dolce (?) Irene, nella giunta Raffa, non fece neppure una comparsata.
E adesso? Almeno adesso, la Pivetti non avrà nulla a che spartire con la Calabria, si dirà.
…E invece, no.
Perché di recente l’ex vandeana e volto tv ha fatto nuovamente capolino nella politica attiva, il vecchio
amore. E dopo la Lega, la fallimentare Italia Federale creata dopo la sua espulsione dal carroccio, l’esperienza diniana per via della confluenza di If nel Rinnovamento italiano dell’ex premier “tecnico” Lamberto Dini, la presidenza (addirittura!) dell’Udeur di Clemente Mastella tra il ’99 e il 2002, pochi mesi fa ha aderito da protagonista ai Cristiano Popolari dell’ex udc Mario Baccini (già ministro per la Funzione pubblica). Formazione per la quale la Pivetti s’è anche candidata come capolista (invano: 617 preferenze nella circoscrizione provinciale di Roma…) alle ultime Regionali nel Lazio, quelle stravinte da Nicola Zingaretti, e che dal settembre 2012 ha il suo coordinatore nazionale nel lametino Pino Galati, già sottosegretario alle Attività produttive e all’Istruzione ed ex fondatore dei Popolari Europei, da un paio d’anni presidente della fondazione Calabresi nel mondo.
Quel Galati sposato (altro punto di contatto mica da poco) con una collega politica tra i “big” proprio della Lega Nord: l’ex deputata del Carroccio – per tre legislature – Carolina Lussana (qui la vediamo giusto col “suo” Pino), non ricandidata dalla nuova gestione Maroni alle Politiche del 24 e 25 febbraio scorsi.
Bentornata, insomma, la Pivetti: la politica era nel suo destino. Ma anche la Calabria.