Sparatoria a Reggio: un’intera famiglia colpita a fucilate
Un fatto di cronaca gravissimo s’è consumato in queste ore, nella zona Sud di Reggio Calabria.
Un settantenne avrebbe atteso un nucleo familiare (madre e i suoi due figli) in un vicolo vicino alla chiesa di San Giovanni Nepomuceno di Arangea, a un passo dallo svincolo autostradale e da un frequentatissimo bar.
L’uomo sarebbe il cognato della donna.
Fatto sta che alla mera vista della signora l’uomo, a quanto pare senza profferire parola, «per futili motivi» – apparentemente, un parcheggio conteso… – avrebbe fatto fuoco centrando tutt’e tre i bersagli a colpi di fucile, un fucile che aveva portato con sé (dato che suggerisce un agguato premeditato vero e proprio).
A sparare, il 74enne Antonio Canale. A quanto pare, l’uomo si sarebbe accanito contro la cognata Angela Arcudi (58 anni) che, dopo alcune ore di ricovero agli Ospedali Riuniti in gravissime condizioni, non ce l’ha fatta ed è morta poco dopo le 23.
Finito di sparare con un fucile, sarebbe tornato in casa (lì vicino) per afferrare un’altra arma dello stesso tipo, per poi continuare a prendere di mira i suoi bersagli.
Il 74enne è stato comunque “intercettato” da uomini delle Volanti e immediatamente tratto in arresto.
Non ci sarebbero invece preoccupazioni per la sopravvivenza degli altri tre feriti, ricoverati agli “Ospedali riuniti” di Reggio Calabria, il fratello dello sparatore (e marito dell’uccisa) Salvatore Canale e i figli della coppia Natale e Demetrio. Secondo le ricostruzioni fornite dalle forze dell’ordine “a caldo”, gli altri tre congiunti feriti potrebbero non essere stati affatto nel mirino di Canale, ma sarebbero stati raggiunti dalle fucilate più che altro perché vicini alla Arcudi al momento dello sparo.