Silvio, Reggio e il turiiiiiiiiiiissssssssmmmmmmmoooooooo
Stavolta non è un film horror (…anche se alcuni osservatori ritengono di sì), ma è politica: torna a Reggio Calabria Silvio Berlusconi, dopo l’ormai “storica” prima seduta in Calabria del Consiglio dei ministri, quel 28 gennaio 2010 in cui vennero varate tra l’altro fondamentali misure antimafia (per la cronaca: neanche tre anni dopo il Comune reggino, peraltro guidato giusto dal “suo” centrodestra, “purtroppamente” venne sciolto per contiguità mafiose… rischi del mestiere!, ndb).
Il fatto è che un pidiellino “doc” come il vicepresidente della Camera uscente Maurizio Lupi ha appena consentito a Porta a porta di fare un micidiale scoop (“Pubblicità gratuita“, ha controbattuto altro ospite: a voi la scelta su quale sia la lectio da preferire).
Infatti tramite sofisticati sistemi web come il sito ForzaSilvio.it e il coordinamento coi 20 coordinatori regionali, è stato allestito – e sarà oggetto di degna promozione sul territorio – un importante tour dell’ex premier, che toccherà in particolare 15 città del Belpaese affrontandovi 15 differenti tematiche (e ovviamente i relativi punti programmatici pidiellini da svolgere, in caso di successo elettorale, una volta tornati a Palazzo Chigi).
A Firenze, per esempio, i costi della politica (…argomento alquanto inavvicinabile a Roma, dopo il FioritoGate, o tantomeno a Milano, visto che Roberto Formigoni ancòra si lecca le ferite giudiziarie inferte alla Regione Lombardia); nella Capitale, il ruolo della donna; …a Reggio Calabria, il turismo. Cosa davvero paradigmatica, perché una città come quella dello Stretto ha sicuramente le carte per svolgere un ruolo maestro nel settore, benché purtroppo ancòra si sia quasi all’anno zero nella valorizzazione degli immani giacimenti paesaggistico-culturali presenti nella punta dello Stivale.
Postilla: ma Silvio nostro parlerà del Ponte??, laddove vorrebbe massimizzare il potenziamento dei flussi turistici?
E se lo farà, darà conto dei milioni di euro spesi a vuoto in anni e anni perduti senza, naturalmente, che nel frattempo s’implementasse uno straccio di turismo per vie alternative (e magari più brevi)? E soprattutto: se parlerà del Ponte sullo Stretto, prenderà mica atto che ormai risulta impossibile farlo anche perché la Regione Sicilia, nel frattempo guidata non più dal centrodestra o comunque da Fefè Lombardo, ma dal piddino Saro Crocetta, ha appena stroncato senza pietà l’ipotesi che venga costruita la megaopera?
Detto in altre parole: sarà solo propaganda, o Berlusconi parlerà di come realizzare davvero un imponente movimento turistico senza il Ponte, essendo ormai chiarissimo che le condizioni tecniche, finanziarie (vista la micidiale crisi) e perfino istituzionali per realizzarlo ci hanno messo una pietra sopra?