Informazione, prostituzione, lavoro sommerso & contributi pubblici. Una proposta
Vorrei dire a Giovanni Favia (vedi foto) del Movimento Cinquestelle, ma se è per questo non solo ai “grillini” ma indistintamente a tutti i consiglieri regionali scoperti ad acquistare interviste televisive pagando di volta in volta da 200 a 500 euro per ciascuna “comparsata” sul piccolo schermo all’emittente 7Gold, che questo modo di fare politica (anche se i diretti interessati si difendono definendola “comunicazione istituzionale” e sostenendo che è regolarmente prevista dalle norme vigenti) mi fa vomitare, che questo modo di fare informazione mi fa schifo e che – a fronte di simili politici e di simili mezzi d’informazione – rispetto infinitamente di più le prostitute, che almeno si vendono alla luce del sole e soprattutto senza fingersi novelli Pericle o Giustiniano né Ryzard Kapuscinski (vedi foto a destra).
Aggiungo: ha fatto benissimo il mio conterraneo e presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti Enzo Iacopino (vedi foto) a tuonare immediatamente contro un simile riprovevole comportamento («…Mi vergogno per quel che leggo. In Emilia Romagna ci sono consiglieri regionali che pagano per essere intervistati dalle tv. E giornalisti che ammettono di prendere il danaro. È informazione, questa? Non credo») che, a mio avviso, sfonda alla grande non solo il muro della deontologia, ma anche del codice penale.
Di sicuro, in questa giornata senza giornali (alla luce del Ferragosto, caduto ieri), sarebbe bene meditare su un dato: se viene tagliata senza pietà la pensione a chi è in quiescenza, spingendo i pensionati talora a gesti estremi e disperati…, in casi del genere cosa bisognerebbe fare?
E d’altro canto, sempre nel segmento-editoria, quando si scoprono imprese che sottopagano la maggior parte dei propri dipendenti, li pagano in “nero” o del tutto non li pagano?
….Io ho una modesta proposta: in casi del genere, considerando soprattutto lo strettissimo legame che dovrebbe vincolare le aziende che producono informazione alla Ricerca Della Verità, oltrepassati “paletti” predeterminati legislativamente dovrebbe essere immediata e automatica la revoca di ogni aiuto di Stato e comunitario alle aziende editoriali di riferimento.
Perché? Come “perché?” ….«I giornali (e le tv, le radio, i siti web….) non sono scarpe» (Tommaso Besozzi)