Burosauri e snail-mail
Codice Inps: arriva una comunicazione in cui, su una griglia a 16 cifre, ci sono stampate 8 delle 16 cifre del codice Pin da inserire, un po’ come le fatidiche scarpe di Achille Lauro (…la sinistra te la do sùbito, la destra dopo che m’hai votato alle elezioni…). Solo col Personal identification number potrò accedere al sito web dell’Inpgi e verificare la mia posizione contributiva (pro-quota, essendo io un iscritto Inpgi).
Be’, adesso – quasi distrattamente – vado a verificare e… sorpresa!, per le altre 8 cifre servirebbe la tessera sanitaria. Io non l’ho mai avuta.
Ma per fortuna, lo stesso foglio informativo spiega (e ci mancherebbe!) che, non essendo obbligatorio il possesso di una tessera sanitaria, io posso segnalare la circostanza al numero verde dell’Inps che mi fornirà le fatidiche 8 cifre ulteriori del Pin.
La sorpresona vera arriva adesso: io chiamo regolarmente il numero verde e, bum!, accade l’esatto contrario di quanto scritto sul foglio informativo: la centralinista mi chiede esattamente …il numero di tessera sanitaria!
Per fortuna la professionalità dell’addetta consente di risolvere, ma tramite una procedura alquanto singolare: le 8 cifre stampate sul foglio informativo posso buttarle nel cestino, lei mi detta (e comunque m’invia per sms) “altre” prime 8 cifre del Pin. Le seconde 8 cifre del Pin? Al tempo dei computer, della posta certificata, dei social network integrati… mi verranno inviati via snail mail, insomma per posta, “comodamente” a casa mia, sempre che la missiva non vada dispersa, il tutto ovviamente con gli snelli tempi dell’Istituto nazionale di previdenza sociale.
….Chiaro, no?