Intervista al direttore di “Pubblico”, Luca Telese (4) – “Il leader perfetto della Sinistra? Il cuoco Giacomoni: lui sa cos’è”
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Questo o quel partito talora avevano abbozzato il proprio pantheon, ma adesso Pubblico lo fa in modo eclatante, fin dalla propria homepage: e ci sono dentro Larry Bruce e Beppino Englaro; i Beatles, Margherita Hack e Steve Jobs… Ci spieghi il “senso”?
«Il pantheon è il nostro posizionamento. Quando Dante incontra Cacciaguida gli chiede: quai fuor li vostri antichi e quai fuor li anni…? (XVI canto del “Paradiso” della Divina Commedia, ndr), vale a dire: chi cazzo hai dietro?, quali sono le tue fonti d’ispirazione? Quello che si può già vedere anche sul sito web di Pubblico è un ritratto parziale ma irriverente… la trasgressione si coniuga all’impegno ideale. E ognuno dei personaggi, certamente solo una piccola parte dei personaggi che riteniamo fonte d’ispirazione per il nostro lavoro, viene citato per un pezzetto in particolare: Enrico Berlinguer (padre della sua compagna Laura: loro figlio si chiama Enrico e non certo per caso, ndr) c’è per la questione morale, Steve Jobs c’è per l’invenzione della modernità, a dispetto delle grandi polemiche che ne hanno coinvolto già in vita la figura… ognuno di quelli che vengono citati contribuisce per una quota della sua personalità complessiva».
Nel tratteggiare la linea editoriale, quanto conteranno i tuoi trascorsi?, quanto l’esperienza da portavoce nazionale di Rifondazione comunista?
«Dal punto di vista politico, a 23 anni sono stato il portavoce del Prc …ma era il ’93; e sono stato anche nell’ufficio stampa dei Progressisti. Però, sono passati 25 anni. Oggi, mi ritengo una persona che si ritiene un figlio del Pci, poi come tutte le persone di quell’area, con quel tipo d’affinità, vota quello che vede meno lontano dal Pci “in quel momento”…. E sotto il profilo politico, certamente immagino una grande coalizione con dentro tutti i soggetti politici che fanno riferimento al Pianeta Centrosinistra».
…A proposito di fonti d’ispirazione: cosa ti ha suscitato, anche rispetto alle cose da riprendere in Pubblico, vedere il neopresidente francese Francois Hollande “in azione”? E invece, quanto potrà pesare nella riuscita dell’impresa la tua “presenza” mediatica pure in tv?
«Hollande è stata un’incarnazione possibile del futuro della Sinistra in Italia. Lui dice chiaramente “sono un premier di sinistra”: rispetto a certe coalizioni di centrosinistra che abbiamo visto all’opera, questo è certamente una novità. La mia presenza in televisione? Mah, non vedo “automatismi”: non è la tv a far vendere giornali. Il piccolo schermo può informare rispetto alla novità editoriale, può farti vedere; ma la realtà è che io girovago da una Casa del popolo al cuore dell’Umbria fino a Taranto… Insomma, per le vendite faccio conto molto di più sui miei legàmi col territorio, che sull’effimera notorietà. Io sto girando tutta l’Italia, nazisti a parte io vado ovunque, faccio 80 incontri, mediamente ci sono 100 persone… prima che il giornale esca, avrò già incontrato 8mila persone. E poi queste persone rappresentano il mio “viaggio in Italia”, raccontano le storie individuali e collettive di cui Pubblico vorrà occuparsi. E poi…».
E poi, Telese?
«…E poi, già alcune di queste storie già le abbiamo raccontate. Per esempio quella del cuoco della Festa del Pd a Bagnacavallo, Franco Giacomoni. Per noi, il ‘perfetto’ leader della Sinistra non è il solito ‘politicante’ ma è il cuoco di Bagnacavallo, che gestisce la cucina come una grande impresa, che ha iniziato decenni fa a votare per il Partito comunista di una volta e che poi invece quando è nato il Partito democratico non ha fatto la tessera. Lui, la Sinistra, almeno sa cos’è».
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