“Reggio non tace”. Ma se ne va, anche
All’auditorium “Calipari” di Palazzo Campanella, è in corso l’Assemblea straordinaria per parlare di trasparenza amministrativa al Comune di Reggio Calabria (che da pochissimi giorni ha quantificato il proprio debito consolidato in 118 milioni di euro) di cui s’è molto discusso, in queste settimane, per via dell’originaria richiesta da parte del movimento Reggio non tace (nella foto, una delle iniziative del movimento).
Assenti i consiglieri comunali della minoranza, quelli di maggioranza sono arrivati classicamente “alla spicciolata”, con un’oretta di ritardo rispetto alle 9 dell’orario fissato. Sul posto – oltre agli esponenti di varie associazioni ed espressioni del privato sociale – c’erano alcuni attivisti di Reggio non tace, che avevano raccolto 845 firme per l’Assemblea poi avallata dai consiglieri comunali di maggioranza, ma chiedendo formalmente che fosse l’occasione per discutere anche del “buco” nei bilanci dell’Ente.
Stando al centrodestra, gli appartenenti a Rnt si sarebbero allontanati per poi spiegare informalmente al sindaco Demy Arena, mentre il primo cittadino stava raggiungendo la “Calipari”, di dissentire nel merito (più volte gli attivisti di Reggio non tace hanno spiegato che “questa” assemblea a loro parere non è affatto l’assemblea chiesta dal movimento né quella per cui hanno chiesto le firme) e di protestare per il ritardo dei consiglieri di maggioranza, ritenuto simbolo di «superficialità».
Ciononostante, per il centrodestra la protesta appariva «pretestuosa»; e l’assemblea pubblica s’è comunque regolarmente tenuta, «anche se noi ci attendevamo chissà quale massa di partecipanti, anche per questo abbiamo scelto di tenere l’incontro all’auditorium del Consiglio regionale, invece è andata in tutt’altro modo».
«In apertura era presente solo l’assessore comunale all’Ambiente Tilde Minasi – fanno sapere dal movimento -, e comunque i lavori dell’assemblea si avviavano a essere aperti solo intorno alle 10, con un’ora di ritardo e a fronte di una convocazione già infausta per l’orario, visto che noi tutti lavoriamo, e della quale peraltro abbiamo avuto contezza solo sabato scorso», cioè appena 48 ore prima.
Dopodomani, mercoledì 4 luglio, peraltro previsto si discuta sotto il profilo cautelare (dell’eventuale sospensiva, insomma), davanti alla sezione di Reggio Calabria del Tar calabrese, il ricorso già avanzato dal movimento. E infatti Reggio non tace precisa – a ogni buon conto – come il processo di fronte ai magistrati amministrativi vada regolarmente avanti, essendo ad avviso di Rnt le due assemblee ben distinte tra loro.