Intervista a Leonardo “Dodo” Boriani, direttore del Vostro.it / 4 – “Un giornale solo per il web. E tradotto in 14 lingue”
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…Questo, si diceva, il contesto in cui nasce la nuova testata che dirigi, ilvostro.it, da pochissimi giorni on-line. Un giornale, “Il Vostro” che, si disse, doveva chiamarsi “Libero Pensiero”.
«In realtà, questo giornale ha una gestazione un po’ lunga. Ma da quando sono stato contattato per la direzione, quasi sùbito la testata è diventata “ilVostro”. Il concetto-base era, ed è, fare un giornale che esca dal Palazzo ma non se ne allontani perché tutte le pubblicazioni vi sono legate; come dico io sorridendo, dal “superattico” al peggior consiglio di zona… La nostra idea è di fare un giornale “per la gente”; tanto che la prima idea era di chiamarlo “Voi”».
Che tipo di giornale vuol essere?
«Esclusivamente on-line, è fatto per quei 60 milioni di persone che sono la dorsale economico-sociale che sostiene il Paese ma non hanno voce in alcun modo, se non ogni tanto, in occasione delle varie tornate elettorali… Il Palazzo la fa da padrone ormai da 20 anni: io ho provato a uscire, a fare un giornale un po’ più generalista, meno politico rispetto a chi fa giornali on-line spesso ancor più legati al Palazzo che non i giornali “politici”. E senza l’esigenza di aggiornare le notizie ogni 30 secondi: noi le diamo, anche in tempi abbastanza rapidi, ma ci piace approfondire… E’ un giornale più “pensato”, ragionato di altri; con maggiore selezione, anche. Ecco perché non vedrai mai l’home page confusionaria di molti altri siti web: fin dall’inizio, abbiamo pensato sia meglio operare una scelta e guidare il lettore-navigatore verso terreni meno battuti e argomenti che ci sembrano più significativi. E poi c’è un’altra peculiarità: la traduzione simultanea in 14 lingue».
…Che, sul web, vi ha subito guadagnato apprezzamenti, ma pure critiche per il ricorso al traduttore automatico di Google.
«Partiamo dai destinatari: abbiamo avuto ottimi riscontri perfino da arabi e cinesi che, tra le lingue individuate, avevamo identificato come le più potenzialmente ostiche. Per il resto, qualche imperfezione in più pare ci sia soprattutto nella traduzione simultanea in inglese, magari qualche lettore ha calzato i panni del “purista” contestandoci alcuni nei nella traduzione simultanea. Non ti nego che, visto il sistema, io qualche critica me l’aspetto pure. Però difendo l’idea di tradurre un giornale che nasce on-line per 14 etnie rappresentate e che operano nel Paese: fosse stato così banale, ci avrebbe pensato qualcun altro, prima di noi».
Chi sono i finanziatori del “Vostro”, quale il posizionamento politico? Obiettivi in termini di pageview e d’introiti pubblicitari?
«I soci? Sono due imprenditori privati, uno nel settore della comunicazione e l’altro più legato al mondo dell’industria. Si sono molto appassionati all’editoria, specie dopo che il primo dei due ha lavorato anche alla fase di liquidazione di e-polis, l’avventura online di Nicky Grauso, ma sono slegati da esperienze a forte matrice politica. Quindi nessuna linea editoriale particolare, né “vicinanza” ad alcun partito; solo il sogno di far affermare un giornale di qualità. Solo sul web, perché crediamo che questo sia il futuro dell’informazione; pure in Italia. Economicamente parlando, viviamo solo di pubblicità. Dunque, cercheremo di avere il massimo numero d’inserzionisti: in questo senso sto dispiegando conoscenze e rapporti, abbiamo già interlocutori importanti».
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