Stagisti, beffa (annunciata) e nuovo sit-in. Con pacca sulla spalla inclusa nel prezzo
Stageur del programma 2008/2010 come anime in pena…
Neanche l’ennesima riunione del “tavolo tecnico” a Palazzo Alemanni, giovedì scorso, ha dato i frutti sperati, tracciando una via realmente utile a far loro proseguire il percorso interrottosi il 20 ottobre (come gli stessi stagisti “con 110 e lode” sapevano fin dall’inizio: questo va detto).
Il fatto sconcertante, che li ha persuasi a improvvisare immediatamente un nuovo sit-in davanti alla sede catanzarese della Giunta, è che un po’ tutti gli organi amministrativi convenuti hanno concordato su un punto: il protocollo predisposto dallo stesso Consiglio regionale, con tanto di fondi destinarti agli Enti che avessero impegnato per un anno gli stagisti, è inapplicabile (!!).
Un rebus micidiale, considerato che tutto ciò arriva dopo la legge regionale approvata nell’agosto scorso e la successiva convenzione: ma i legali hanno fatto notare che sia la norma sia l’intesa non possono applicarsi né agli Enti emanazione di Ministeri (come le Università) né agli Enti subregionali (dalle Asp alle Aterp).
In pratica, l’unica àncora di salvezza resterebbero i soli Comuni sotto i 5mila abitanti (e peraltro gli stagisti, in gran parte, sono stati impegnati in Enti locali più grandi).
Questi giovani, arrivati a questo punto, non sanno esattamente cosa fare e bisogna capirlo: c’è chi aveva preso un quotatissimo giuslavorista come Pietro Ichino e il suo importante monito come gli strepiti del “grillo parlante” di turno. Com’è andata a finire, s’è visto…
Anche se nella nota pervenuta in redazione i protagonisti di quest’avventura, dall’esito finale quantomai incerto, rivendicano la legittimità delle proprie “speranze nelle promesse della politica”, visto che il fine ultimo del bando al quale abbiamo risposto – rilevano – era d’incentivare la residenzialità dei migliori laureati calabresi.