Via di qui. Così cantava, disperato, il ‘nostro’ Costabile che l’intera Calabria nemmeno sa chi sia
…Ce ne andiamo/ con dieci centimetri/ di terra secca sotto le scarpe/ con mani dure con rabbia con niente(…)
Troppo/ troppo tempo/ a restarcene zitti/ quando bisognava parlare, basta (…)
Via/ dai Pretori/ dalla polizia/ dagli uomini d’onore./ Non chiamateci/ non richiamateci (…). Cancellateci dall’esattoria./ Dai municipi/ dai registri/ dai calamai/ della nascita
(Franco Costabile, il poeta con la “P” che la Calabria nemmeno sa d’aver avuto)