Senza bavaglio (finché si può!)
Legge bavaglio? No, grazie!
Almeno per la giornata di oggi, è l’unica cosa che conta nel circuito nazionale dell’informazione. Ed è un “no” che, sinceramente, “parte da lontano”.
Personalmente, non posso dimenticare altri tentativi di concreto bavaglio: per esempio, il latente – e neanche tanto! – intento di precarizzare sistematicamente tutti gli operatori dell’informazione, incluse le figure apicali (capiservizio, capiredattori etc.), per poterli concretamente, pesantemente condizionare.
Ma poi pure di restringere sempre di più, sempre di più le maglie di ciò che si può scrivere, così agendo in concreto su tre fronti almeno: 1) l’agenda setting, perché è chiaro che se di certe cose non si può o “non si potrà” scrivere l’agenda di molte testate si ricalibra già oggi, tendendo a occuparsi delle cose che, almeno, potranno affrontare anche “domani”; 2) l’autocensura di molte testate e, perché no?, di tanti colleghi, inevitabilmente portati ad assecondare la calendarizzazione informativa spinta da certi gangli burocratico-amministrativi verso criteri “altri”; 3) la parametrazione dell’opinione pubblica nazionale, nella speranza che come ciuchi si vada coi paraocchi solo a guardare quel che il Signore di turno (destra, sinistra, centro: in questo caso, il colore politico non conta assolutamente niente!) graziosamente “consentirà” di trattare, scrivere, riferire e non la massa crescente d’informazioni che, dietro il paralume del diritto alla privacy, si vuol impedire di mettere nella disponibilità della pubblica opinione per garantire il diritto a “informare, informarsi, essere informati”.
Oggi è il giorno d’astensione dal lavoro praticamente per tutte le testate tranne quotidiani e service (che hanno scioperato ieri per impedire l’uscita dei giornali quest’oggi), scopo: realizzare un black-out informativo totale volto a sensibilizzare al massimo la gente e amplificare al top la portata della protesta, dire che “ci siamo”.
Lotta anche tu per non avere un’informazione censurata e che si autocensura.
Dici anche tu di no al ddl intercettazioni, la “legge bavaglio”.